ll progetto Biodiversità Veneta
e la giornata nazionale della biodiversità

Il 20 maggio ricorre la “Giornata della biodiversità di interesse agricolo e alimentare”. È l’occasione per ricordarsi dell’importanza di non perdere la biodiversità. La salvaguardia della diversità del vivente è un obiettivo strategico a livello mondiale.

È la Legge 194 del 2015 (Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare) che, all’art. 14, istituisce questa ricorrenza per ricordare e divulgare i valori della biodiversità agraria e rendere noti a tutti le modalità di tutela e conservazione del patrimonio esistente.

Il sistema di conservazione della Biodiversità agraria

Con la legge 194 del 2015 il nostro Paese ha disegnato un sistema di conservazione dinamica della biodiversità di interesse agricolo e alimentare attraverso l’istituzione di una “Rete nazionale della Biodiversità di interesse agricolo e alimentare” formata da “centri di conservazione e banche del germoplasma” (CC/ BG) e “agricoltori/allevatori custodi” (AAC). I primi conservano in purezza le razze e le varietà autoctone che nel complesso sono chiamate anche “risorse genetiche”. Gli agricoltori/allevatori custodi si impegnano a conservare le razze e le varietà in una situazione di “produzione agricola” che consente loro continuo adattamento all’ambiente di coltivazione/allevamento. I centri di conservazione/banche del germoplasma e i gli agricoltori/allevatori custodi si scambiano periodicamente gli individui conservati.

Cosa si intende per biodiversità?

La “biodiversità” naturale è quella costituita dall’insieme degli organismi viventi sulla Terra. L’agrobiodiversità o biodiversità agraria comprende invece la diversità delle piante, degli animali e dei microorganismi che contribuiscono alla produzione agricola e al mantenimento della fertilità del suolo. La biodiversità è talmente importante che è presa a misura della qualità dell’ambiente.

Perderla significa rinunciare alle diversità di gusti, tradizioni e storia della propria terra. La diversità è però anche sinonimo di maggiori possibilità di scelta nel momento del cambiamento. Una agrobiodiversità ridotta porta ad avere sistemi agrari più semplificati che, pur se più produttivi, sono meno suscettibili ad adattarsi alle perturbazioni (es. cambiamenti climatici, di mercato, pullulazioni di nuovi parassiti).

La grande agrobiodiversità è un valore aggiunto della nostra agricoltura soprattutto in un contesto che, se adeguatamente valorizzato, porta a preservare la variabilità delle specie viventi sempre più a rischio di erosione. La sua valorizzazione può differenziare positivamente la nostra produzione.

La biodiversità agraria del Veneto

Il Veneto ha una tradizione agricola e alimentare ricca di diversità in gran parte legata alle razze e varietà che i nostri agricoltori e allevatori utilizzavano. Attraverso il progetto “Biodiversità Veneta” la Regione Veneto e Veneto Agricoltura attuano azioni per promuovere il sistema di conservazione nazionale e regionale e l’importanza della biodiversità agraria regionale gestita da istituzioni pubbliche e da agricoltori e appassionati che si sono dedicati a raccogliere e conservare molte delle risorse genetiche che erano anche usate nel passato quali: le galline PADOVANA ed ERMELLINATA DI ROVIGO, il carciofo VIOLETTO DI SANT’ERASMO, le pecore BROGNA e LAMON, assieme a molte altre2 in grado di contribuire a differenziare e valorizzare le nostre produzioni agricole e alimentari.