Antica area di diffusione provincia di Treviso
Iscrizione al registro nazionale G.U. 253 - 30/10/2007
Fenologia
Epoca di germogliamento prima decade di aprile
Epoca di fioritura fine maggio
Epoca di invaiatura terza decade di agosto
Epoca di raccolta terza decade di settembre
Caratteristiche grappolo
Peso medio 310 g
Forma cilindro
Lunghezza lungo (circa 20 cm)
Larghezza medio-stretto (circa 10 cm)
Compattezza media
Lunghezza del peduncolo lungo (circa 9 cm)
Numero di ali 1-2
Caratteristiche acino
Peso medio 1,9 g
Forma sferico
Lunghezza media (circa 18 mm)
Larghezza media (circa 18 mm)
Colore della buccia verde-giallo
Pruina media-elevata
Spessore della buccia sepessa
Sapore particolare nessuno
Caratteristiche enologiche

Questo vitigno si è dimostrato molto versatile e si presta a fornire vini con svariate sfumature, da quella più fresca e vivace, a quella più
robusta, complessa e di lunga durata. Infatti, con una vinificazione in bianco in senso classico, quindi senza contatto del liquido con le bucce, si ottiene un vino fresco dal profumo floreale e debolmente
fruttato, che ricorda i fiori freschi e la frutta acerba, molto presente è la nota di mela. Al gusto risulta leggermente acidulo e abbastanza salato; retrolfattivamente spiccano sentori di fiori bianchi e di frutta acerba. Quando vinificato con una macerazione delle bucce, inoculando poi la
fermentazione malolattica al completo esaurimento degli zuccheri, il vino presenta una piacevole colorazione gialla, note di frutta matura,
specialmente di pesca, albicocca e nel finale melone, accompagnate da ricordi di fiori come il tarassaco. La diminuzione dell’acidità rimane comunque sostenuta da un buon contenuto salino, principalmente
dovuto al contenuto in potassio. I tannini, ben presenti, sono ben bilanciati dalla sapidità e lasciano la bocca asciutta senza sconfinare in una spiacevole sensazione amara. La caratteristica marcata acidità lo rende idoneo anche alla produzione di vini spumanti che ne esaltano la caratteristica fresca e floreale.

Riferimenti storici

Già nel 1600 vengono citate due varietà bianche a maturazione tardiva denominate “Rabosina” e “Rabosazza” (Agostinetti, 1679). Nell’Ampelografia trevigiana del 1870 viene descritta la “Rabosina bianca”. Agli inizi del 2000 questa varietà è stata recuperata, presso vecchi vigneti nella provincia di Treviso, e studiata con il nome di “Grapariol Barbaran”, dal nome dell’azienda in cui è stata originariamente individuata (Cancellier, 2004; Cancellier e Michelet, 2006; Cancellier et al., 2008).

Bibliografia
  • Agostinetti G. (1679). Cento e dieci ricordi che formano il buon fattor di villa. Ristampa a
    cura di Ulderico Bernardi e Enzo Dematté. Neri Pozza editore, Vicenza, 1998.
  • Cancellier S. (2004). Il progetto di recupero e di valorizzazione del germoplasma viticolo
    veneto. In “Recupero, conservazione e valorizzazione del germoplasma viticolo
    veneto”. Azienda Regionale Veneto Agricoltura, Legnaro (PD).
  • Cancellier S., Michelet E. (2006). Il vitigno Grapariol. L’Informatore Agrario, n. 35.
  • Cancellier S., Michelet E., Rorato G. (2008). I vini Rabosi – Storia, cultura e tecniche
    produttive di antichi vitigni veneti. Dario De Bastiani Editore, Vittorio Veneto (TV).
  • Comizio agrario di Conegliano (1870). Ampelografia generale della Provincia di Treviso.