Antica area di diffusione provincia di treviso
Iscrizione al registro nazionale G.U. 152 - 17/06/2020
Fenologia
Epoca di germogliamento inizio aprile
Epoca di fioritura fine maggio - inizio giugno
Epoca di invaiatura inizio agosto
Epoca di raccolta fine settembre
Caratteristiche grappolo
Peso medio 300 g
Forma conico
Lunghezza media (circa 16 cm)
Larghezza medio-stretto (circa 10 cm)
Compattezza compatto
Lunghezza del peduncolo corto (circa 5cm)
Numero di ali 1-2
Caratteristiche acino
Peso medio 1,9 g
Forma sferoidale
Lunghezza medio-corto (circa 15 mm)
Larghezza medio-stretto (circa 15 mm)
Colore della buccia blu-nero
Pruina elevata
Spessore della buccia spessa
Sapore particolare nessuno
Caratteristiche enologiche

Il vino è caratterizzato da un colore rosso intenso e con riflessi violacei, intensità olfattiva ed aromatica media, con astringenza ed acidità elevata. Si percepiscono note olfattive di frutti di bosco e ciliegia con scarsi contributi di frutta rossa. Il vino presenta un buon corpo.

Riferimenti storici

“Già a partire dalla fi ne del 1600 esistono citazioni su un vitigno a uva nera coltivato nell’attuale Veneto, o più probabilmente di un gruppo di vitigni chiamati con diverse denominazioni con una radice simile.
Una “recandina” viene segnalata come uva nera molto produttiva, tra le migliori uve del trevigiano
utilizzata per fare “vini neri per Venetia” (Agostinetti, 1679). Nel 1761 Santo Benetti cita la “recandina”
tra le varietà “di buona specie” e tra quelle che “vengono bene solamente nelle Terre grosse”. Alla fi ne del 1700 Domenico Zambenedetti nella memoria presentata alla Accademia Agraria degli Aspiranti di
Conegliano, consiglia la “Recaldina” tra le varietà da piantare sulle colline” (Zoccoletto, 2001).
La coltivazione di uve “recandine” viene riportata nei territori di Mestre e Noale (antica provincia di
Treviso) che sono giudicate come “ottime (…) a formare un vino generoso e nero vellutato” (Fapanni,
1810). Lo stesso Agostino Fapanni (1811) cita le “recandine” tra le uve “serotine”, che maturano nella
stagione tarda. Nella Ampelografi a generale della provincia di Treviso (1868) viene descritta la “Recaldina
nera” di cui si ipotizza una possibile sinonimia con la Friulara del Padovano e con la Bassanese. Il
“Recandino nero” viene elencato tra le “qualità nostrali di viti più estesamente coltivate e generalmente conosciute” nella provincia di Treviso (Carpenè, 1873). Nella indagine condotta da Vianello e Carpenè pubblicata nel 1874 viene riportato il “Recandino” tra i vitigni rossi predominanti nei comuni di Istrana, Mogliano e Morgano (distretto di Treviso), Caerano (distretto di Montebelluna), Crespano e Maser (distretto di Asolo), Riese e Vedelago (distretto di Castelfranco), per un totale di 2.815 hl di vino prodotto. Vengono riportati anche dei dati su zuccheri ed acidità di uva raccolta ad inizio settembre 1870. Ottavio Ottavi (1874) cita “le Recandine” come uve nere a maturazione precoce coltivate nell’areale trevigiano. La “Recaldina” viene annoverata tra le varietà “per i vini neri più leggeri” che si coltivano nel distretto di Oderzo-Motta e tra quelle più rustiche (Porcia, 1874). Bortolo Foratti (1876) elenca il vitigno a bacca rossa “Recandino” tra quelli coltivati nel comune di Castello di Godego (TV). Nel 1877 Di Rovasenda nel “Saggio di una ampelografi a universale” elenca la “Recaldina nera”,
riprendendo l’Ampelografi a generale della provincia di Treviso, e il “Recandino nero” riferendosi a una
LE “RECANTINE” comunicazione del Dr. Carpenè. Questa citazione viene ripresa successivamente nel 1909 da Viala e Vermorel nell’opera “Ampèlographie” che riportano “Recaldina nera” come vitigno di Treviso. Dati analitici di un campione di uva “Recardina” prodotta a Conegliano nel 1890, analizzato da E. Comboni della Regia Scuola di Viticoltura e Enologia di Conegliano sono riportati nel volume “Notizie studi intorno
ai vini ed alle uve d’Italia” (1896). Nel 1901 Zava nell’ “Elenco descrittivo dei vecchi vitigni coltivati nel
Veneto” indica “Recandina” della provincia di Treviso come possibile sinonimo di “Recoldina” coltivata a Udine, quest’ultima ritenuta tra le migliori uve nere del Cantone di S. Vito Dipartimento del Tagliamento (Annali dell’agricoltura del regno d’Italia, 1813). Nei lavori di indagine e recupero dei vecchi vitigni condotti dall’ex Istituto sperimentale per la viticoltura di Conegliano e da Veneto Agricoltura tra il 1998 e il 2000 sono state individuate in diversi areali del Veneto viti chiamate “Recantina”, ma corrispondenti a tre varietà
diverse che sono state denominate “Recantina”, “Recantina a pecolo rosso” e “Recantina a pecolo scuro” (Cancellier, 2004; AA.VV., 2005). In particolare, nell’areale di Castelcucco (TV) è stata recuperata una Recantina, denominata “Forner” dal nome della azienda, che è successivamente stata iscritta al Registro Nazionale con DM 19/09/2007 (GU 253 del 30/10/2007), mentre nella vicina zona di Fonte Alto (TV) sono state recuperate la “Recantina a pecolo scuro” e la “Recantina a pecolo rosso”, ben distinguibili dalla precedente (Cancellier e Giacobbi, 2004; Cancellier e Michelet, 2006; Cancellier et al., 2007). Queste ultime due sono state iscritte al Registro Nazionale nel 2020, rispettivamente con i nomi di “Recaldina” e
“Pecolo rosso” (G.U. 152 – 17/06/2020).

Bibliografia
  • AA.VV. (2005). Vecchi vitigni del Veneto. Ed. Veneto Agricoltura.
  • Agostinetti G. (1679). Cento e dieci ricordi che formano il buon fattor di villa. Ricordo XXIV (Del far de’
    Vini). Neri Pozza editore.
    Ampelografia generale della provincia di Treviso (1870). Comizio agrario di Conegliano.
  • Benetti S. (1761). L’accorto fattor di villa. Ed. Antonio Zatta, Venezia 1761.
  • Cancellier S., Coletti A., Coletti M., Soligo S., Michelet E. (2007). Quattro “nuovi” vitigni per la viticoltura
    veneta. Quad. Vitic. Enol. Univ. Torino, 29: 5-25.
  • Cancellier S., Giacobbi P. (2004). Antichi vitigni veneti a bacca nera. Recantina. In: AA.VV. Recupero,
    conservazione e valorizzazione del germoplasma viticolo veneto. Ed. Azienda Regionale Veneto
    Agricoltura. Padova. pp 80-83.
  • Cancellier S., Michelet E. (2006). Il vitigno Recantina. L’Informatore Agrario n. 37: 69-70.
  • Carpenè A. (1873). Sulle condizioni dell’industria vinicola nel veneto. Relazione al Ministero d’Agricoltura,
    Industria e Commercio. In: Rassegna di Agricoltura, Industria e Commercio. Fratelli Salmin editori,
    Padova. Pag 57.
  • Direzione generale dell’agricoltura (1896). Notizie e studi intorno ai vini ed alle uve d’Italia. Ministero di
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  • Di Rovasenda (1877). Saggio di una ampelografia universale. E. Loescher.
  • Fapanni A. (1810). Della coltivazione nei territori di Mestre e Noale nell’antica provincia di Treviso. Annali
    dell’agricoltura del Regno d’Italia compilati dal cav. Filippo Re, Tomo VII – 1810, pag 211.
  • Fapanni A. (1811). Della scarsezza e cattiva qualità dell’uva raccolta in alcuni paesi ex-veneti nel 1810.
    Lettera del sig. D. Agostino Fapanni al Compilatore. Annali dell’agricoltura del Regno d’Italia compilati
    dal Cav. Filippo Re. Tomo 9. 1811 Tipografia di Giovanni Silvestri, pag 19.
  • Foratti B. (1876). La viticoltura nel comune di Castello di Godego in Provincia di Treviso. Tipografia e
    litografia di Gaetano Longo, Castelfranco Veneto. 1876.
  • Ottavi O. (1874). Il vino da pasto e da commercio. Tipografia sociale del Monferrato, Casale.
  • Porcia P. (1874). L’agricoltura del mio paese. Tipografia Zoppelli, Treviso. Pag 107 e pag 143.
  • Re F. (1813). Memoria sull’agricoltura del Cantone di S. Vito dipartimento del Tagliamento. Annali
    dell’agricoltura del Regno d’Italia compilati dal cav. Filippo Re, Tomo XVII – 1813, pag 187.
  • Viala P., Vermorel V. (1909). Ampelographie.Tome VII. Ed. Masson er C. Paris.
  • Vianello A., Carpenè A. (1874). La vite ed il vino nella provincia di Treviso. Ed. Loescher, Torino.
  • Zava G.B. (1901). Elenco descrittivo dei vecchi vitigni coltivati nel Veneto. Fascicolo VII – Treviso. Tipolitografia
    sociale, Treviso.
  • Zoccoletto G. (2001). L’Accademia Agraria degli Aspiranti. Unione ex allievi Scuola Vit. Enol. Conegliano.